Paul Doany, presidente di Turk Telecom, il più grande provider di telecomunicazioni turco, ha detto che la sua azienda ha immediatamente attuato il blocco.
“Non siamo nella posizione di dire se il video su YouTube fosse un insulto e se fosse giusto o sbagliato bloccarlo. È stata una decisione presa dal tribunale e noi ci siamo adeguati”, ha detto Doany, il cui provider, ex monopolio di stato privatizzato nel 2005, viene utilizzato dalla maggioranza degli utenti turchi.
“L’accesso al sito è stato bloccato da un tribunale”, questo il messaggio che appare a chi cerca di accedere alla pagina web del sito di video-sharing, attraverso Turk Tekecom. L’accesso può essere però effettuato tramite altri provider di rete. Il video in questione descriverebbe Ataturk e la popolazione turca come omossessuali. Insultare il padre fondatore della moderna Turchia è considerato un crimine punibile con la prigione.